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Slivering e dissezione microscopica della striscia donatrice

I capelli del cuoio capelluto umano crescono in unità formate da 1-4 follicoli piliferi terminali, comprendenti anche 1-2 follicoli di vello, chiamate unità follicolari. Inizialmente, per il trapianto dei capelli si usavano raggruppamenti casuali di FU multiple in isole, “minigraft” e “micrograft”; successivamente (1988) vennero impiegate solo FU singole; infine (tra il 1988 e il 1991), la metodica venne modificata al fine di comprendere i meccanismi alla base del prelievo ellittico monolama della riserva donatrice, della dissezione microscopica degli innesti follicolari e degli impianti di tali innesti in aree riceventi “costruite” con microaghi (la tecnica è detta stick and place).

Metodo

Una fascia orizzontale larga 5 cm, delimitata dalle inserzioni superiore ed inferiore del padiglione auricolare e tipicamente situata nella regione occipitale, è la principale riserva donatrice sfruttata nel trapianto dei capelli, in quanto non geneticamente predisposta a future perdite. La zona donatrice può anche essere posta superiormente nel cuoio capelluto parietale sopra-auricolare o anteriormente nella regione temporale posteriore. Prima di eseguire l’intervento, è necessario misurare la densità di unità follicolari per individuare la zona donatrice in grado di fornire il numero desiderato di innesti follicolari. Sia il tessuto donatore sia gli innesti devono essere mantenuti in soluzione fisiologica normale o in soluzione di lattato di Ringer a bassa temperatura che ne impediscono la disidratazione.

Dissezione microscopica del tessuto donatore

La dissezione microscopica del tessuto donatore è forse la fase più delicata nella preparazione degli innesti che viene eseguita sotto osservazione stereomicroscopica binoculare, ad ingrandimento 10X. E’ di fondamentale importanza che la recisione dei follicoli sia minima e che i follicoli non vengano recisi inutilmente.

Impianto dell’innesto

Una densità di trapianto nella zona ricevente di 20-60 innesti/cm2 permette di ottenere buoni risultati in un’unica sessione; qualora siano richieste densità minori, è consigliato utilizzare innesti monofollicolari, mentre per produrre densità maggiore è preferibile impiegare multigraft.
In ogni porzione del cuoio capelluto è oggi possibile ottenere la densità richiesta.

Assistenza postoperatoria

Non è necessario medicare l’area trapiantata, data la rapida guarigione che si realizza nell’arco di 7-9 giorni con la caduta delle piccole croste. Possono comunque essere applicate sul cuoio capelluto soluzione fisiologica o acqua ed usate medicazioni occlusive standard.

Svantaggi del trapianto di FU

  • Si tratta di una tecnica molto impegnativa.
  • Il medico deve aver ben chiaro ogni punto dell’intervento in modo da istruire adeguatamente gli assistenti.
  • Lo staff deve essere composto da individui capaci e competenti.
  • La strumentazione consta di stereomicroscopi binoculari, lenti per l’impianto e taglierina.

Vantaggi del trapianto di FU

  • Il primo vantaggio dell’innesto follicolare è un aspetto estetico naturale del paziente.
  • La guarigione delle sedi donatrice e ricevente è molto rapida e le cicatrici sono esteticamente accettabili.
  • Data l’estrema cura con cui viene trattata la zona donatrice, il numero di possibili candidati al trapianto di unità follicolari è molto aumentato.
  • L’innesto follicolare può essere applicato alla cicatrici del cuoio capelluto, della barba e dei baffi, con ottimi risultati in termini di sopravvivenza dell’innesto in queste cicatrici.
Il trapianto è eseguibile anche nelle forme di alopecia cicatriziale non attiva (ne sono esempi quelle causate da lupus, sclerodermia, lichen papillare, pseudoarea di Brocq) e nell’alopecia traumatica e chirurgica.

 

 

 



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