Aspetti scientifici del disegno dell’attaccatura dei capelli

Zone del disegno

Zone del cuoio capelluto: il chirurgo che si occupa di trapianto dei capelli deve ben conoscere le principali zone del cuoio capelluto e i loro confini. Nel trapianto dei capelli, con il punto disegnato e indicato con la sigla MFP, Mid-Frontal Point, viene indicato il punto mediofrontale, cioè quello più anteriore dell’attaccatura frontale nel piano sagittale che spesso coincide con quello naturale del soggetto.
Si utilizza il termine apice per indicare la giunzione frontotemporale e l’apice disegnato, a meno che non vi sia rischio di confonderli (in questo caso si usa il termine apice esistente per discriminare tra apice attuale e apice disegnato, che comunque devono essere distinti dall’apice originale, prima dell’insorgenza della calvizie). VTP, Vertex Transition Point, è il punto di transizione del vertice, dove il piano sagittale del cranio da orizzontale diventa verticale.
La protrusione a forma di triangolo della regione temporale oltre la linea che si estende dal bordo della basetta anteriore è detta triangolo temporale, mentre il punto anteriore a questo triangolo è chiamato punto temporale.

Zona frontale: responsabile dell’aspetto estetico del paziente, la zona frontale forma il frame del volto. Spesso è l’unica regione ad essere disegnata, può essere facilmente corretta e consente un evidente miglioramento dell’aspetto. Il sottile bordo irregolare che separa la fronte priva di capelli e la regione frontale ricca di capelli è la zona di transizione, dove i capelli mostrano minor diametro e densità.

Zona temporale: il trapianto delle zone temporali è diventato nel tempo molto richiesto, nonostante tale ricostruzione necessiti di una profonda conoscenza dell’anatomia dell’area e di una buona riserva donatrice.

Zona parietale: tra la regione temporale e la regione occipitale si trova la zona parietale, il cui margine superiore è una caratteristica importante per il trapianto in quanto, se alto, consente di evitare il trapianto parietale.
Vertice: il vertice viene raramente trapiantato e, quando questo si verifica, sono per lo più coinvolti soggetti adulti, in modo tale che il chirurgo possa disporre di una buona riserva donatrice a cui attingere per successivi innesti.

Principali considerazioni sulla creazione dei disegni

Età del paziente: il trapianto dei capelli viene in genere consigliato a soggetti adulti, di età superiore ai 25-30 anni, quando il quadro clinico della perdita dei capelli è più chiaro e prevedibile. Qualora venga effettuato il trapianto su un individuo giovane, il medico deve cercare di stabilire qual è l’attaccatura più adatta per tutta la vita e non solo per il periodo della giovinezza ed evitare o comunque trattare con cautela le zone temporali e il vertice.

Caratteristiche dei capelli: il disegno dell’attaccatura è influenzato da diversi fattori quali la densità, la “durezza” (rapporto tra diametro dello stelo pilifero e numero medio di capelli/FU), il colore e il tipo di piega. Più i capelli sono scuri, più danno l’impressione di essere folti e più sono folti, più il numero di possibili innesti aumenta. Inoltre, tanto maggiore è la correlazione tra colore dei capelli e colore della pelle, tante meno preoccupazioni destano le zone di transizione.
I capelli ricci danno una buona copertura e l’idea di una maggior densità rispetto ai capelli lisci, a parità di innesti.

Profilo del volto del paziente: il disegno dell’attaccatura deve tener conto anche della fisionomia del volto del paziente, al fine di conferirgli l’aspetto estetico più naturale possibile.

Sesso: nei maschi l’attaccatura frontale arretra e porta alla formazione di una recessione che si estende alla giunzione frontotemporale, mentre nelle donne non si osserva nessun recesso angolare quando l’attaccatura si incurva nella’area temporale.

Etnia: poiché le caratteristiche dell’attaccatura variano al variare dell’etnia del paziente, nel disegno dell’attaccatura il medico deve trovare il giusto compromesso.