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Trapianto di capelli in maschi transessuali

Si definisce transessualità la condizione per cui l’identità sessuale fisica di una persona non corrisponde a quella psicologica. Il transessuale non accetta il proprio sesso biologico e persegue l'obiettivo di un cambiamento del proprio corpo attraverso interventi medico-chirurgici.
Dal momento che la calvizie a pattern maschile è un importante segno di mascolinità, molti uomini che desiderano il cambio di sesso si rivolgono ai chirurghi per un trapianto di capelli.

Disegno dell’attaccatura

In genere, il maschio transessuale richiede il disegno di un’attaccatura che risulti il più simile possibile a quella propria del sesso femminile. Il medico deve valutare le aspettative del paziente e trovare un compromesso tra ciò che il paziente desidera e ciò che è effettivamente realizzabile, tenuto conto dell’estensione della calvizie e della disponibilità dei capelli donatori.

Tipi di procedura di trapianto

La procedura di trapianto che meglio si adatta alla realizzazione di un’attaccatura femminile è il trapianto di unità follicolari. Sono stati impiegati anche i lembi con risultati soddisfacenti; tuttavia, con questa tecnica possono insorgere problemi a lungo termine, primo tra tutti la caduta dei capelli dietro il lembo. La sede delle cicatrici dei capelli donatori è uno dei più importanti aspetti da valutare: tipicamente, questi pazienti vogliono mantenere la possibilità di legare i capelli in cima alla testa; cicatrici lungo i margini posteroinferiori dei capelli sono assolutamente proibite. Inoltre, nella maggior parte dei casi è richiesto il disegno di un’attaccatura bassa e arrotondata in prossimità delle tempie, tipica del sesso femminile.

Progressione della calvizie

La terapia estrogenica in combinazione con un inibitore della 5-alfa-reduttasi come finasteride o dutasteride e antiandrogeni consente di rallentare la progressione della calvizie: per questa sua attività, viene assunta dalla maggior parte dei maschi transessuali che richiedono un trapianto dei capelli.
Talvolta accade che i pazienti si presentino al medico con calvizie di IV o V tipo della scala di Norwood: in queste situazioni, data la limitata disponibilità di capelli donatori residui, il chirurgo consiglia l’uso di parrucche piuttosto che l’intervento chirurgico.

Utilizzo della cute in eccesso del lifting facciale

Le attuali procedure di lifting facciale, che i maschi transessuali sfruttano per togliere rughe facciali o per l’afflosciamento della cute del collo, consentono di nascondere le cicatrici posteriori nella zona parietale capelluta piuttosto che in prossimità del margine posteriore dei capelli come si verificava in passato. In questo modo, il paziente può tranquillamente portare i capelli legati in cima al capo.
Inoltre, nelle situazioni in cui la cicatrice viene posta nella regione parietale, le nuove procedure permettono di asportare una maggiore quantità di cute capelluta di buona qualità, mentre in passato veniva utilizzata cute priva di capelli o capelli di scarsa qualità a livello del capo.

Coordinamento del lavoro

La collaborazione tra chirurgo plastico e chirurgo esperto di trapianto dei capelli è fondamentale per la buona riuscita di ogni intervento. Il chirurgo plastico procede con il lifting facciale, asportando la parte interessata di cuoio capelluto che sarà suddivisa in unità follicolari, sfruttate dal chirurgo esperto di trapianto dei capelli per l’impianto ed il posizionamento degli innesti.

 

 



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