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Trapianto di capelli e PRP

Il PRP è un acronimo di “plasma ricco di piastrine”.
Già da tempo è stato usato in medicina dello sport, in ortopedia, in neurochirurgia, oculistica, cardiochirurgia, chirurgia toracica, chirurgia maxillo-facciale e chirurgia estetica. E’ ampliamente dimostrato che il PRP è utile nel miglioramento dei tessuti molli e nella guarigione delle ferite, ma per la crescita ossea sono necessarie ulteriori ricerche per definire le circostanze in cui il suo uso è clinicamente giustificato.
Il suo utilizzo, la sua produzione e il suo impiego clinico nel velocizzare la guarigione dei tessuti dopo una lesione sono note da più di trent’anni, ma solamente negli ultimi quattro - cinque anni i progressi della tecnologia hanno reso la preparazione del PRP veloce e più efficiente e quindi un suo utilizzo sempre più frequente.
Il PRP è plasma sanguigno contenente una concentrazione di piastrine superiore a quanto accade normalmente nel sangue, è autologo e non provoca quindi reazione immunitaria ed è immunologicamente neutro.
Una delle aree chirurgiche nelle quali trova il suo razionale è nel trapianto dei capelli; il potenziale per l’utilizzo di PRP per promuovere la guarigione e la crescita dei capelli è riassunto in tre applicazioni funzionali:

  • per conservare e migliorare la vitalità dei follicoli dei capelli durante e dopo il trapianto
  • promuovere e favorire la riparazione dei tessuti e la guarigione dopo il trapianto dei capelli
  • per rinvigorire i follicoli dei capelli dormienti e stimolare una nuova crescita dei capelli

Il momento del prelievo dei bulbi piliferi dalla zona donatrice e l’innesto nella zona ricevente è la fase più delicata del trapianto in quanto i bulbi prelevati subiscono i maggiori danni causati da:

    • disidratazione dei follicoli
    • carenza di ossigeno e sostanze nutritive per mancanza del supporto ematico
    • variazione di temperatura e di ph dell’ambiante
    • danno da rivascolarizzazione nel momento del reimpianto

Per tutelare le caratteristiche originali del follicolo durante il periodo di transizione è necessario porlo in una soluzione con caratteristiche tali da mantenere temperatura, apporto nutritivo e equilibrio chimico adeguato.
Recentemente lavori scientifici hanno dimostrato che l’aggiunta del PRP a tale soluzione migliora la vitalità del follicolo durante e dopo il trapianto; di conseguenza ottimizza la crescita dei follicoli trapiantati. Alcuni ricercatori sostengono di bagnare i follicoli nel PRP attivato precedentemente al trapianto.
L ‘azione promossa dal PRP è data dalla presenza di fattori di crescita piastrinica che vanno ad attivare le cellule staminali del follicolo pilifero; questi fattori stimolano così le cellule staminali del follicolo ad attivarsi iniziando il processo di produzione dei capelli.
L’infiltrazione di PRP nella cicatrice della zona di prelievo e nel sito ricevente promuove e favorisce la riparazione dei tessuti grazie ai fattori di crescita immagazzinati nelle piastrine che vengono rilasciati come il PDGF.
Un procedimento che ha migliorato il processo di guarigione nel sito donatore e ricevente è l’applicazione di un gel di PRP nelle ferite al momento della loro chiusura.
Unanime è l’opinione che il PRP non debba essere usato di routine nel trapianto di capelli per promuovere la guarigione ma usato invece nei casi in cui il paziente presenti difficoltà nella  cicatrizzazione.
In fase di studio è l’utilizzo del PRP sui follicoli dormienti non trapiantati; questo si basa sull’ipotesi che i fattori di crescita piastrinici siano in grado di attivare i follicoli dormienti e possano così stimolare la produzione di nuovi capelli.

 

 



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