L’estrazione di unità follicolari (FUE, Follicular Unit Extraction) è una procedura di trapianto che non richiede il prelievo della striscia donatrice. I motivi per cui si predilige la FUE al prelievo dello strip possono essere l’assenza di una cicatrice lineare (se le strisce prelevate sono troppo grandi, ne risultano cicatrici inaccettabili, difficili da trattare), teorica assenza di dolore, l’idea di sottoporsi ad un intervento minimamente invasivo.
Si distinguono tecnica bifasica e tecnica trifasica.

• Tecnica bifasica: nella prima fase, un punch appuntito è posto al di sopra della FU con un angolo incidente non troppo diverso da quello della direzione degli steli piliferi per evitare di recidere i capelli nella FU. Il movimento rotatorio del punch consente l’incisione della cute e l’isolamento delle FU nell’epidermide e nel derma superficiale. Nella seconda fase, cioè nell’estrazione, si procede al distacco della FU dalle sue connessioni dermiche profonde e sottocutanee tramite pinze a “dente di topo”, con le quali viene esercitata una piccola trazione nella porzione superiore della FU. Se la trazione non è sufficiente, la parte più profonda dell’innesto viene staccata dal tessuto mediante dissezione con un piccolo ago, sempre  esercitando trazione con le pinze.

• Tecnica trifasica: il derma non è più inciso a tutto spessore, ma, attraverso un punch appuntito, viene generato un solco di 0,3-0,5 mm nell’epidermide. Successivamente, tramite un punch smusso, si pratica la dissezione smussa dell’innesto dall’epidermide e dal derma attorno, per rimuovere infine l’unità follicolare con le pinze. Grazie all’impiego del punch smusso, la possibilità di recidere i follicoli diminuisce, l’angolo di inserimento diventa meno critico, le FU vengono più facilmente estratte integre e, dal momento che la visualizzazione non è più un fattore limitante, la procedura può essere estesa anche ai soggetti con capelli grigi. Dall’altra parte,  aumenta il rischio di creare innesti infossati.

Durante l’estrazione, può verificarsi il capping, fenomeno per cui a livello della ghiandola sebacea il follicolo si separa dall’epidermide e dal derma superficiale. Si può intervenire in tre modi:

• tentando un secondo passaggio con un punch dissecante, qualora l’adesione al tessuto sottocutaneo sia importante;
• afferrando e tirando l’unità a livello della ghiandola sebacea, con forza non eccessiva;
• lasciando l’innesto in situ e permettendo la guarigione della cute per seconda intenzione, qualora la dissezione fallisca.

L’estrazione è più semplice nell’area occipitale, mentre risulta più difficoltosa nelle aree temporali, dove la maggiore adesione richiede una dissezione manuale.

Indicazioni alla FUE

E’ consigliata la FUE:

• quando la cicatrice lineare è inaccettabile;
• quando la FUE è richiesta dal paziente e gli innesti prelevabili possono soddisfare le sue esigenze;
• negli individui interessati da piccole cadute di capelli o per i quali sono sufficienti poche sedute;
• per ristrette aree estetiche come le punte centrali, le sopracciglia, le ciglia ed i baffi;
• per trattare importanti cicatrici secondarie a prelievo tradizionale dello strip;
• quando l’elasticità del cuoio capelluto è insufficiente per l’escissione dello strip;
• per trattare cicatrici causate da stati dermatologici, traumi, interventi neurochirurgici;
• nei pazienti in cui è difficile realizzare incisioni lineari e in quelli che hanno la tendenza a formare cicatrici lineari esteticamente inaccettabili;
• negli sportivi che devono presto riprendere la loro attività;

    10) nei pazienti che temono il dolore e le cicatrici;
11) quando le aree donatrici sono rappresentate dal corpo o dalla barba.

Controindicazioni alla FUE

E’ sconsigliata la FUE nei casi di:

• inesperienza;
• mancanza di un’adeguata strumentazione;
• mancanza o non idoneità del consenso informato del paziente;
• richieste irrealizzabili del paziente;
• inappropriata riserva donatrice;
• tessuto cicatriziale problematico.